Lavoro e Previdenza Sociale

1 – APPLICARE IL SISTEMA DELLO STIPENDIO GARANTITO PER NUCLEO FAMILIARE

Lo studio di fattibilità prevede in sintesi di garantire in ogni famiglia naturale che ci sia almeno un famigliare impiegato in attività lavorativa in grado di produrre reddito. Pertanto verrà data la precedenza, in caso di assunzioni in strutture pubbliche o private, a soggetti che appartengono a quei nuclei famigliari privi di reddito rispetto a quei nuclei famigliari dove già esiste uno o più redditi, e ciò al fine di una equità reddituale e sociale. Ciò per evitare come accade oggi che ci siano famiglie con due o più redditi ed altre prive di qualsiasi sostentamento.

2 – RADDOPPIO DELLE PENSIONI MINIME

Lo studio di fattibilità prevede l’innalzamento delle pensioni minime, in particolare le prime due sotto indicate fasce pensionistiche:

Classe di reddito pensionistico numero pensioni

1 – Fino a 499,99 2.230.000

2 – 500,00 – 999,99 5.130.000

ed elevare questi importi ad un livello di reddito di normale sussistenza quantificato in c.a. 1.000,00 euro mensili.

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3 – AUMENTARE L’IMPORTO DEGLI ASSEGNI FAMIGLIARI E/O FORNIRE UN REDDITO ALLE CASALINGHE

Lo studio di fattibilità prevede l’aumento considerevole dell’importo degli assegni famigliari erogati fino ad un livello di effettivo aiuto finanziario. Questo al fine di incentivare la donna ad occuparsi della famiglia e seguire in prima persona la prole, e non essere costretta per contribuire al bilancio famigliare a fare due lavori in casa e fuori casa.

4 – RIDUZIONE DELLA CONTRIBUZIONE A CARICO DELLE IMPRESE

Lo studio di fattibilità prevede la riduzione al 50% degli oneri a carico dell’impresa in caso di nuove assunzioni di 2 o multipli di due (impiegati-operai) della serie assumi 2 e paghi uno. La quota restante dei contributi previdenziali verrà sostenuta dallo Stato come contribuzione virtuale. Il flusso delle assunzioni previste da questa nuova normativa sono state quantificate in c.a. 500.000 unità.

5 – AZZERAMENTO DI TUTTI I PRIVILEGI PENSIONISTICI NON LEGATI ALLA REALE CONTRIBUZIONE

Lo studio di fattibilità prevede l’azzeramento di tutti i privilegi pensionistici non legati al reale versamento dei contributi all’INPS quali ad esempio:

1 – Pensioni ai parlamentari dopo un minimo di anni versati (4 anni 6 mesi 1 giorno euro 900 al raggiungimento di 65 anni).
2 – Pensioni al personale militare a cui viene regalato un anno di contributi ogni tre anni di servizio
3 – Lavori ritenuti usuranti
4 – Etc. etc.

La legge deve essere uguale per tutti, pertanto tutti questi favoritismi di trattamento che hanno portato le casse dell’INPS quasi al collasso devono scomparire definitivamente se non si vuole mettere in crisi in futuro tutto il sistema previdenziale nazionale.

Per quanto concerne il pregresso occorre peraltro ristabilire un riequilibrio tra versamenti effettuati e prestazioni usufruite, pertanto occorre procedere ad una riduzione riparametrata delle pensioni erogate a pioggia a queste categorie privilegiate che non sono state supportate da reali contributi versati, poiché siamo in presenza di un indebito arricchimento alle spalle dei contribuenti italiani.

6 – TETTO ALLE PENSIONI EROGATE DALL’INPS

Lo studio di fattibilità prevede l’applicazione di un tetto massimo alle prestazioni più ricche erogate dall’INPS, pertanto a partire dall’importo di 4.000 euro mensili e fino ai 10.000 euro ed oltre verrà applicata una riduzione percentuale dal 10% al 30% sulla quota superiore ai 4.000 euro.

7 – INTRODUZIONE DI FASCE LIBERE DI PREPENSIONAMENTO

Lo studio di fattibilità prevede la libertà di poter scegliere l’importo e la tempistica del proprio pensionamento, ciò al fine di consentire il ricambio generazionale. Pertanto di seguito viene indicata la riparametrazione legata ai contributi con decurtazione progressiva:

35 ANNI DI CONTRIBUTI 65% DELLO STIPENDIO
30 ANNI DI CONTRIBUTI 55% DELLO STIPENDIO
25 ANNI DI CONTRIBUTI 45% DELLO STIPENDIO ETC.

8 – INTRODUZIONE DI UN TETTO MASSIMO AGLI STIPENDI

Lo studio di fattibilità prevede l’applicazione di un tetto massimo alla retribuzione dei manager e dirigenti del settore Privato e Pubblico comprese le Banche- Enti etc… Tale importo può essere evidenziato in 150.000,00 euro annui.

9 – REDDITO MINIMO GARANTITO O DI SOPRAVVIVENZA

Lo studio di fattibilità parte dalla nozione della sicurezza sociale enunciata dalla Carta atlantica del 14 agosto 1941 il cui valore è stato recepito ed esplicitato nei principi costituzionali agli artt. 3,4,31,36,38,41,53 e all’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Inoltre la risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010 ha evidenziato il ruolo del reddito minimo nella lotta contro la povertà come strumento per imprimere una svolta decisiva alla lotta contro la povertà. Tale risoluzione ha peraltro previsto l’introduzione di regimi di reddito minimo garantiti.

Ora rilevato che la maggior parte degli Stati membri dell’Unione Europea dispone di regimi di reddito minimo fatta eccezione per la Bulgaria, la Grecia e l’Italia, si è reso necessario predisporre uno studio di fattibilità per raggiungere questo obiettivo.

Tale studio prevede l’erogazione a tutti gli individui inoccupati, disoccupati precariamente occupati privi di reddito, un assegno di sostegno di sopravvivenza mensile quantificato in Euro 1000,00. Questi soggetti di età non inferiore ai 25 anni devono essere iscritti nelle liste di collocamento da almeno 1-2 anni.

A tutti gli iscritti, per poter usufruire di questa erogazione, deve essere garantito un lavoro sociale obbligatorio di interesse nazionale.

Individuazione dei meccanismi di copertura:

Totale disoccupati 2016 circa 3.000.000 meno 600 mila soggetti compresi tra i 15 e i 24 anni – totale disoccupati 2.400.000 – Cassaintegrati c.a. 530.000 soggetti

–– Spesa annua 2.400.000 x 1.000 = 24.000.000.000 di euro

 


La copertura di questa somma viene individuata:

–– All’interno del sistema delle assicurazioni sciali (pensioni-cassa integrazione- assegno di disoccupazione- ASPI etc.. etc..)

–– Con la riparametrazione (calcolo contributivo) delle 372.000 pensioni che superano l’importo di Euro 4.000 ottenendo un risparmio di c.a. 5,400 miliardi di euro

–– Con la riparametrazione delle pensioni baby (sempre con il calcolo contributivo e fatto salvo il minimo di euro 1.000) si ottiene un risparmio di 3 miliardi di euro.

–– Redistribuzione dei 10 miliardi di euro spesi per la Cig, indennità di disoccupazione

–– Applicazione dell’aliquota dell’ 1,5% mensile sulle retribuzioni degli occupati quantificati in c.a. 22.850 unità. Ciò comporterebbe un flusso annuo di c.a. 7 miliardi di euro

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